Il lockdown ha comportato un calo del 10,2% della domanda di energia elettrica in Italia rispetto allo stesso periodo del 2019, dovuto alle restrittive misure messe in atto per l’emergenza Covid-19.
In questi mesi così difficili spicca però una nota positiva: la crescita esponenziale delle energie rinnovabili trainate dall’energia idroelettrica.
L’Italia che soffre il lockdown
L’impatto generato dalla pandemia ha avuto ripercussioni sulla vita delle persone, ma anche sull’economia, che nella morsa delle misure introdotte dal Governo ha dovuto affrontare una brusca frenata; con essa anche i consumi di energia hanno subito un importante calo. A marzo, infatti, i dati relativi alla richiesta di energia elettrica sono stati negativi in tutto il paese rispetto al 2019, registrando rispettivamente: -13% al Nord, -8,7% al Centro e -4,7% al Sud.
Il declino delle fonti di energia fossili
Ma in uno scenario così scuro, ecco una nota che fa riflettere positivamente.
Con la pandemia e la conseguente diminuzione della domanda di energia elettrica, si è sì verificato un crollo della produzione delle centrali a gas e carbone; tuttavia proprio le energie rinnovabili hanno coperto fino al 69% della domanda totale. Non un punto di arrivo, ma di partenza, per il settore green che oggi più che mai rappresenterà il futuro energetico per il nostro Paese e per il resto del mondo.
Energia idroelettrica: il motore della ripresa energetica
La crescita della quota coperta dalle energie rinnovabili è stata possibile anche grazie al fondamentale apporto dell’energia idroelettrica che, facendo registrare un +17,5% rispetto all’anno precedente, ha trainato persino la produzione di energia geotermica e fotovoltaica, rispettivamente +2,2% e +0,2%.
In Italia il futuro è green
Le fonti di energia rinnovabili hanno dimostrato una buona resistenza di fronte all’emergenza degli ultimi mesi. La loro quota nella fornitura globale di energia elettrica ha raggiunto quasi il 28% nel primo trimestre del 2020 e la capacità globale di rinnovabili è in crescita, secondo le stime dell’IEA, del 6% nel 2020.
Il settore green è riuscito quindi a soddisfare il 33% della produzione nazionale netta, da gennaio a marzo, con un tasso del +2% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente, dimostrando di essere progressivamente in grado di sostituire le fonti non rinnovabili nell’egemonia energetica Italiana.