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Concessioni idroelettriche: una prima analisi del quadro regolatore adottato a livello europeo

Concessioni idroelettriche: una prima analisi del quadro regolatore adottato a livello europeo
14 Giugno 2021

Una recente indagine tra i diversi sistemi di regolamentazione delle derivazioni idroelettriche attualmente vigenti nei Paesi europei, eseguita da Assoidroelettrica in collaborazione con EREF (Associazione Europea Energie Rinnovabili) evidenzia come la situazione in Europa sia notevolmente disomogenea, sia per quanto riguarda la soglia che discrimina le grandi e le piccole derivazioni, sia per quanto riguarda i termini di rilascio, di rinnovo e la durata stessa delle concessioni.

Il ruolo dell’energia idroelettrica nel raggiungimento degli obiettivi dell’UE

L'energia idroelettrica è il più grande settore dell'elettricità rinnovabile presente nell'UE e contribuisce già al 40% di tutta la produzione di elettricità rinnovabile in Europa. La sua promozione e difesa può contribuire sensibilmente al raggiungimento degli obiettivi dell'Unione, in particolare per quanto riguarda l’obiettivo percentuale del consumo finale di energia da fonti rinnovabili da raggiungere entro il 2020, 2030 e 2050.
Elżbieta Bieńkowska, Commissario per il mercato interno, l'industria, l'imprenditoria e le PMI, ha dichiarato: "Stiamo costruendo un'Unione dell'energia per garantire un'energia sicura, accessibile e sostenibile per tutti. Un settore idroelettrico ben funzionante svolge un ruolo strategico nell'aumentare la quota di energie rinnovabili nel nostro mix energetico. Per questo motivo dobbiamo assicurare parità di condizioni nel mercato unico e garantire che le aziende possano fornire energia idroelettrica in tutta l'UE".

Grandi derivazioni e procedure d’infrazione 

Negli ultimi anni la Commissione Europea è intervenuta in ordine alla regolamentazione delle grandi derivazioni, in particolare nel 2019 ha inviato alcune lettere di messa in mora a sette Stati membri (Austria, Francia, Germania, Polonia, Portogallo, Svezia e Regno Unito) e una seconda lettera complementare di messa in mora all'Italia al fine di sensibilizzare gli stati membri ad introdurre forme concorrenziali nel settore dell'energia idroelettrica. La Commissione ritiene che i quadri giuridici e le pratiche degli Stati membri interessati da queste procedure di infrazione non siano pienamente conformi alla direttiva sui servizi (direttiva 2006/123/CE), alle norme UE sugli appalti pubblici (direttiva 2014/23/UE sull'aggiudicazione dei contratti di concessione).
Più in dettaglio, le procedure d'infrazione riguardano:

    • Austria, Germania, Polonia, Svezia e Regno Unito: la Commissione ha inviato lettere di messa in mora a questi Stati membri per il rilascio di nuove autorizzazioni per la costruzione e l'esercizio di impianti idroelettrici in assenza di procedure di concorrenza.
    • Italia:   la   Commissione   ha   inviato   all'Italia   una   lettera   di   costituzione   in   mora complementare in quanto ritiene che le autorità italiane non abbiano organizzato procedure di selezione trasparenti e imparziali per l'attribuzione delle autorizzazioni idroelettriche scadute.
    • Francia e Portogallo: la Commissione ha inviato a questi due Stati membri lettere di messa in mora in quanto ritiene che sia la legislazione che la prassi delle autorità francesi e portoghesi siano in contrasto con il diritto comunitario. La legislazione francese e portoghese consente di rinnovare o prorogare alcune concessioni idroelettriche senza ricorrere alle procedure di gara.

Tuttavia, un più attento esame delle effettive condizioni applicate dagli stati membri, dimostra che il quadro attuale sia tutt’altro che concorrenziale, e non assicuri alcuna parità di trattamento tra operatori dei diversi stati nel mercato unico.

Belgio
Attualmente i permessi sono concessi per 20 anni (piccola e grande idroelettrica). Alla scadenza del periodo di 20 anni si può richiedere un ulteriore permesso. In nessuna fase è prevista una procedura competitiva. Tuttavia non è stata fatta menzione del Belgio nella procedura di infrazione europea del 2019.
Austria
Esiste un sistema di permessi in cui la durata del permesso è particolarmente lunga, fino a 90 anni. I permessi sono rilasciati dalle autorità distrettuali, provinciali e federali dove la linea di demarcazione tra grandi e piccole concessioni è pari a 10 MW, superiore a quella italiana di 3 MW. Attualmente non è stata introdotto alcun meccanismo di gara competitiva.
Portogallo
Le piccole concessioni sono definite come inferiori a 10 MW e la durata normale è di 35 anni, ma può arrivare fino a 70 anni. In teoria il processo di rinnovo è competitivo, ma il titolare del permesso ha garanzie di priorità rispetto ai potenziali concorrenti.
Grecia
Le concessioni durano 10 anni e fino a poco tempo fa erano state rinnovate alla fine del periodo. Ora tutti i permessi sono validi fino al 2022, data entro la quale tutti i piani di gestione dei distretti idrografici devono essere in vigore. Le concessioni sono suddivise in piccole derivazioni (<15 MW) e grandi (>15 MW).
Spagna
Anche per la Spagna Il limite tra grandi e piccole concessioni è di 10 MW. Attualmente la durata delle concessioni è di 75 anni per tutte le concessioni.
Francia
La soglia tra grandi e piccole derivazioni è di 10 MW. La durata delle grandi concessioni è compresa tra i 30 e i 40 anni. Le concessioni sono rilasciate dal Ministero dell'Energia mentre la durata delle piccole concessioni è di 30 anni e le concessioni sono rilasciate a livello regionale. Attualmente non è stata introdotto alcun meccanismo di gara competitiva.

L’Italia e i rinnovi delle concessioni idroelettriche

In base alle informazioni acquisite risulta che l'unico Paese membro UE nel quale il governo abbia avviato provvedimenti per introdurre procedure di concorrenza aperta sui rinnovi delle concessioni  idroelettriche  sia  l'Italia.  Il  fatto  che  la  Commissione  abbia  inviato  all'Italia  una lettera di costituzione in mora complementare (in quanto ritiene che le autorità italiane non abbiano organizzato procedure di selezione trasparenti e imparziali per l'attribuzione di autorizzazioni idroelettriche scadute) appare anomalo in quanto nessun altro Stato sta organizzando procedure di selezione imparziali e la maggior parte degli Stati non ha mai tenuto conto della possibile applicabilità della direttiva europea sui servizi introducendo gare concorrenziali aperte nel settore idroelettrico.

È evidente che l’apertura unilaterale del mercato da parte di un singolo stato membro comporterebbe un quadro di regole del mercato asimmetrico, con conseguente perdita di asset strategici, in particolare per il grande patrimonio idroelettrico italiano. È quindi assente il principio di reciprocità ed omogeneità nelle norme del mercato tra stati concorrenti.
È inoltre significativo osservare come la soglia di discrimine tra grandi e piccole derivazioni presente nell’ordinamento italiano è molto più bassa di quella presente negli stati direttamente concorrenti (3 MW anziché 10 MW). Allo stato attuale non esiste alcuna iniziativa da parte della Commissione in ordine alla opportunità di estendere il principio di concorrenza anche alle piccole derivazioni.
Infine si dà evidenza di come i principali concorrenti italiani nel settore idroelettrico, operanti nella medesima area geografica alpina, assicurino ai concessionari una durata delle concessioni superiore a quella presente nell’ordinamento italiano, condizione che facilita l’ammortamento degli investimenti elevati, necessari a garantire nel tempo l’efficienza e la sicurezza delle grandi opere caratteristiche di questo settore.

Germania
In Germania ci sono "Altrechte" storiche che in passato hanno concesso concessioni illimitate. Tuttavia, sembra che le autorità tedesche intendano porre fine a tali diritti ogniqualvolta sia necessario apportare modifiche ad un piano, sia in termini di modifiche tecniche che di gestione delle acque. In questo caso il rinnovo può essere di qualsiasi periodo da 30 a 60 anni. Le nuove concessioni tendono ad essere concesse per un periodo fino a 30 anni, ma non vi è una gara competitiva. Non è presente una distinzione formale tra grandi e piccole concessioni.

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