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Energia elettrica da fonti rinnovabili: a che punto siamo?

Energia elettrica da fonti rinnovabili: a che punto siamo?
04 Luglio 2016

Di quanta energia elettrica ha bisogno l’Italia? Il fabbisogno nazionale o più semplicemente  consumo, che fa funzionare impianti e mezzi elettrici, dipende dall’attività e dalla produzione di centrali termoelettriche che bruciano combustibili fossili (circa il 63,5% nel 2012). 
E le fonti rinnovabili? Come è possibile ricavare energia elettrica rispettando l’ambiente? 

Variabili dipendenti

Quando si parla di “potenza installata” si intendono le centrali in Italia in grado si erogare energia. La differenza tra potenza massima e potenza media disponibile erogata dipende anche da alcuni fattori tecnici, come possibili guasti e i periodi di manutenzione o ripotenziamento
e fattori specifici per ogni tipologia di centrale o impianto di rifermento: idroelettico, eolico fotovoltaico. 

Altro problema è l’efficienza degli impianti termoelettrici: essa non potrà essere massima ogni qual volta le centrali sono tenute spente per un periodo più o meno lungo. La crisi economica affonda le sue radici anche qui: tuttavia gli impianti di produzione di energia termoelettrica sono raddoppiati di numero negli ultimi anni!

Fonti rinnovabili: le origini dell’energia elettrica

Nel campo dell’energia il contributo principale in Italia è dato dalle tradizionali centrali idroelettriche. Nello stesso “ramo” ecco le geotermoelettriche
Tra le NFER (nuove fonti di energia rinnovabile) il più evidente contributo è dato dal fotovoltaico connesso in rete (5,5% del fabbisogno energetico) per cui l’Italia è al secondo posto dopo la Germania. Su territorio nazionale è la Puglia ad avere il primato; segue la Lombardia. 
 
L’eolico produce il 3,9% dell’elettricità richiesta e grazie al quale l’Italia si posiziona al quarto posto in Europa e al settimo nel mondo. 

La produzione di energia elettrica arriva oggi da:

  • centrali termoelettriche
  • inceneritori
  • processi di combustione di biomasse
  • rifiuti industriali e urbani

Queste fonti rinnovabili coprivano, nel 2012, circa il 3,8% dell’energia elettrica richiesta. 

Qual è la strada da seguire? L’UE ha stabilito il proprio obiettivo: coprire grazie all’utilizzo di fonti rinnovabili almeno il 20% del consumo di energia totale (entro il 2020).

Alla scoperta delle fonti rinnovabili

Dopo i primi dieci anni di attività, l’energia elettrica è cresciuta soprattutto  per l’eolico, il fotovoltaico e biomassa. 
Nei processi di produzione di energia, tuttavia, le fonti fossili sono durissime da abbandonare perché stanno alla base della richiesta e disponibilità energetica. Mentre le fonti rinnovabili “classiche”, ormai super sfruttate, non fanno più pensare a cambiamenti e innovazione, le fonti “nuove” sono per la maggior parte ancora un prototipo di ciò che potrebbero diventare un giorno. Ecco, per esempio, uno dei motivi per cui l’energia elettrica che utilizziamo in Italia dipende e proviene dall’estero. 

Come intervenire? Per prima cosa incentivando il risparmio e l’efficienza energetica delle centrali termoelettriche. Ciò non riguarda solo chi del settore produce energia ogni giorno, ma qualsiasi consumatore, consapevole del proprio fabbisogno energetico, sensibile ai cambiamenti e attento alla tecnologia.

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