Produrre elettricità sfruttando l’acqua è oggi uno dei metodi più economici per generare energia. L’acqua è una fonte green e gratuita, disponibile velocemente, pulita e gestibile, attraverso le turbine che controllano il flusso dell’acqua che produce elettricità su richiesta.
Tuttavia, il presente delle centrali idroelettriche è figlio di un cammino denso di scoperte, prove e traguardi raggiunti, che vale la pena raccontarci per non sottovalutare la ricchezza del carbone bianco.
L’elettricità green che mosse il mondo
L’energia idroelettrica è l’elettricità generata dall’acqua in movimento. Sfruttata per secoli dagli agricoltori grazie alle ruote idrauliche che producevano energia cinetica dal movimento dell’acqua dei fiumi, diventò fonte vera per generare elettricità intorno al 1873. Fu quello l’anno in cui un industriale francese sfruttò per primo la caduta dell’acqua collegando la turbina idraulica a una dinamo.
Dai mulini si passò presto alla costruzione di turbine idrauliche efficienti e poi negli anni 80 dell’800 alle prime tre centrali idroelettriche svizzere. Contemporaneamente si affinarono le tecniche di trasporto dell’elettricità, utili per convogliare quella stessa energia dalle montagne (dove aveva origine) ai centri industriali e alle città.
Da 5000 cavalli a vapore al processo di industrializzazione
La nascita della prima vera e propria centrale di potenza consistente risale al 1895 e fu costruita presso le cascate del Niagara da Thomas Alva Edison. Composta da 10 unità della potenza di 5000 cavalli a vapore fu l’origine della produzione di energia elettrica incessante registrata nel XX secolo.
Una tipica centrale idroelettrica (odierna) è un sistema costituito da:
- un impianto elettrico che produce elettricità
- una diga che controlla il flusso d’acqua
- un bacino che conserva l’acqua
La quantità di energia prodotta dipende dalla portata del fiume, può essere trasportata a lunga distanza attraverso linee elettriche e fornisce quasi un quinto dell’energia del mondo.
